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Il Saluto



Spesso durante le lezioni ci sono argomenti che diamo per scontato, in quanto apparentemente semplici o semplicemente banali.

Uno di questi casi potrebbe essere quello del saluto.

IL SALUTO

Ogni allenamento è preceduto da una breve cerimonia di saluto. Il maestro e gli allievi si dispongono, in ordine di grado, in Seiza rivolti verso il Kamidana. ll maestro pone le mani in Gassho (preghiera), seguito dagli allievi. A questo punto il maestro dice:

"Shikin Haramitsu Daikomyo".

che viene ripetuta da tutti. Tutti battono due volte le mani come per richiamare l'attenzione degli oggetti sacri che rappresentano le dvinità, si inchinano verso il Kamidana, battono ancora una volta le mani (solo una volta) e si inchinano di nuovo. Il maestro si gira verso gli allievi. Il più alto in grado dice "Rei" e tutti si inchinano nuovamente. Durante quest'ultimo inchino gli allievi pronunciano la frase:

"Onegai shimasu".

Il maestro risponde "ikimassho" che vuol dire "Andiamo" dando il permesso di rompere le righe. Il maestro si alza ed il più alto in grado dice "Kiritsu". A questo punto tutti gli allievi si alzano. AI termine dell' allenamento viene ripetuta tutta la prima parte del saluto. Dopo l'ultimo inchino, l'allievo più alto in grado dice:

"Sensei ni Rei"

Tutti gli allievi compiono un inchino all'istruttore e ripetono la frase:

"Domo Arigato Gozaimasu" (Ringraziamento per la lezione)

ed il maestro risponde:

"Gokuro Sama Deshita" (raccomandazione allo studio)

SHIKIN HARAMITSU DAIKOMYO

Questa frase, composta da nove sillabe, non può essere tradotta letteralmente ma ne esistono varie interpretazioni. Sembrerebbe che questo sutra sia stato trasmesso ad Hatsumi Sensei dal suo maestro Takamatsu Toshitsugu.

Shikin (Shi "Parole" e Kin "Suoni") possono indicare un "incontro" o "qualcosa che viene in mente". Con Shi si indica anche il numero "quattro" che in questo caso assume il significato di "quattro cuori": un cuore compassionevole, che esprime l'amore per tutto, un cuore sincero, che segue il percorso della giustizia, un cuore in sintonia con la natura, ed infine un cuore principale, che è impiegato per qualsiasi compito.

Haramitsu (Hara indica la parte centrale del corpo umano e può essere tradotto come "cuore". "denso" o "fitto" mentre Mitsu può essere tradotto come "segreto") significa "perfetto" o "perfezione". Deriva dal termine sanscrito Paramita e si riferisce al culmine o alla perfezione di alcune virtù. Nel buddismo, queste virtù sono sviluppate come parte parte di un cammino di purificazione per il raggiungimento dell'illuminazione.

Daikomyo (Dai "Grande". Ko "Interna" e Myo "Bianca") può essere tradotto come "la grande luce interiore" e fa riferimento ad uno stato di illuminazione interiore.

ONEGAI SHIMASU

Onegai shimasu è una frase di ringraziamento che nel saluto iniziale significa "onorato di imparare con voi" o anche "per favore istruiscimi". E' una supplica spesso usata per chiedere a qualcuno di insegnarti qualcosa e che si e' pronti per accettare l'insegnamento di qualcuno. Questa espressione viene quindi usata quando si salutano gli allievi o l'istruttore, o quando si manifestano approvazione e conferma. Trasmette, inoltre, un importante messaggio: il rispetto per l'arte e per la via.

Onegai viene dal verbo negau che letteralmente significa "pregare per (qualcosa)" o "desiderare (qualcosa)". La O all'inizio è di onorificanza e dà enfasi alla frase. La seconda parte shimasu deriva dalla forma verbale suru, che e' il presente di "fare".

Nella cultura giapponese, si usa in molte situazioni. Generalmente utilizzato per scambiarsi gli auguri di "buona salute" per il futuro tra persone che si incontrano durante le faste. Quindi, si puo' dire qualcosa tipo "spero che il nostro incontro porti buone cose". Si usa durante la festa d'inizio anno dicendo kotoshi mo yoroshiku onegai shimasu che si potrebbe tradurre in "prego e faccio buone cose per quest'anno"

Si può' anche dare il significato di "ti prego" come in "ti prego di lasciarmi praticare con te".

SENSEI NI REI

Sensei ni Rei è il saluto al maestro, se presente. Può essere sostituito da Senpai Ni Rei, il saluto all'allievo più anziano, che sostituisce il maestro.

DOMO ARIGATO GOZAIMASU

Domo ( - "Grazie") in questo caso funziona da rafforzativo mentre Arigato Gozaimasu significa "grazie" -

Arigato "Grazie" - Gozaimasu forma per rendere più cordiale il saluto. Questa espressione, che quindi letteralmente significa "molte grazie", si usa come ringraziamento per un'azione già compiuta (l'azione passata è denotata dall'uso di Gozaimasu).

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